Il casco da moto è un accessorio importantissimo al quale, chi è appassionato di motociclismo, non può assolutamente rinunciare. È indispensabile in quanto ci consente di proteggerci dagli urti preservando e contenendo una parte delicatissima, forse una delle più delicate, del nostro corpo ovvero la testa. Esistono diversi tipi di caschi, ognuno con caratteristiche molto differenti tra loro. Ciascun modello di casco presenta, naturalmente, sia pro che contro. Questi ultimi verranno ampiamente illustrati in questo articolo.
Cos’è e com’è fatto un casco
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Anzitutto il casco è un dispositivo di protezione individuale di cui, come già accennato, il motociclista non può fare a meno. Viene costruito con materie prime in grado di contrastare i forti urti, con la finalità ultima di salvaguardare la vita del singolo individuo, evitando collisioni inaspettate. Esso è una sorta di erede dell’elmetto, solamente più avanzato dal punto di vista tecnologico. Esso è stato progettato al fine di proteggere la testa in caso in cui un corpo in velocità subisca un forte urto, scontrandosi con oggetti usualmente immobili. Non per altro il nome dell’oggetto, casco, deriva dal verbo cascare etimologicamente parlando. Tutti i caschi che debbano essere immessi sul mercato presentano alcune caratteristiche comuni: prima fra tutte la calotta, detta anche calotta esterna, ovvero la parte esteriore del casco. Quest’ultima è caratterizzata da una notevole resistenza la quale è utile sia alla redistribuzione della forza dell’impatto su tutta l’area del casco, sia all’accertamento che l’oggetto in questione rimanga integro andando incontro a qualsiasi tipo di colluttazione. Se così non fosse non avrebbe senso indossare il casco. Un’altra caratteristica che accomuna tutte le tipologie di casco è la presenza di un sottogola: ne esistono di diversi tipi in relazione al meccanismo della chiusura. Vi sono la fibbia, un metodo ormai caduto in disuso, ed il velcro che viene utilizzato per la costruzione di caschi particolari, come quelli utili alle epilessie infantili. Esistono, inoltre, le fibbie a sgancio rapido in plastica le quali vengono usate nel caso dei caschi adatti a praticare ciclismo, che sanno resistere ad urti moderati. Vi è anche un tipo di sottogola che prende il nome di Automatic Fit Beit: esso è un sottogola che presenta uno sgancio rapido ed è dotato di un avvolgitore automatico che consente una più veloce sfilatura del casco. In commercio vi sono anche dei sottogola a sgancio o chiusura rapida, dei sottogola denominati micrometrico che permettono di regolare, più facilmente, la lunghezza del cinturino di cui il casco è dotato. L’ultimo modello di sottogola esistente è detta a doppio anello, essa è la tipologia più semplice da utilizzare per via della facilità con cui è possibile indossare e sfilare il casco.
Varietà e tipologie di casco da moto
Sono tantissimi i vari tipi di casco da moto ed altrettanti, per ciascun modello di casco, sono le caratteristiche ed i pro/contro. Differenti sono anche i materiali con i quali essi vengono realizzati, così come gli ambiti in cui andranno utilizzati. Tra le diverse tipologie di caschi esistenti vi è il casco a scodella, il cui uso è ormai vietato dal 2012. Tra i caschi esistenti in commercio al giorno d’oggi vi è il demi jet , il jet, il casco modulare, il casco multifunzione, il casco integrale ed il casco da cross/fuoristrada.
Casco a scodella
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Il casco Cromwell viene anche denominato a scodella oppure leggero: esso viene utilizzato a partire dagli anni sessanta. Venne, successivamente, bandito all’interno di quei paesi dove l’utilizzo del casco è categorico per via della scarsa sicurezza che esso garantisce. La protezione che questa tipologia di casco offre, infatti, è molto precaria e si contrappone alla leggerezza ed alla maneggevolezza di cui esso è dotato. In Italia la commercializzazione di questa tipologia di casco è stata consentita solo per la guida dei ciclomotori, con omologazione rilasciata dalla Direzione Generale della Motorizzazione. Ciò si protrae sino all’emanazione del Decreto 28 luglio 2000 del Ministero dei trasporti e della Navigazione, che vietò sia l’omologazione che la vendita nel 2011. A partire dall’anno 2012 è stata, definitivamente, vietata la vendita e l’uso di caschi di questo tipo per la guida di qualsiasi tipologia di mezzi a due ruote.
Casco Jet
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Come abbiamo già accennato in precedenza, non tutti i caschi sono uguali in quanto essi sono differenti in relazione alla moto che si guida, ma anche in base alle esigenze del guidatore. Ad esempio sia i caschi demi jet che i caschi jet sono caschi aperti e presentano delle caratteristiche molto simili tra di loro. Entrambi, inoltre, possono essere dotati o meno di una visiera. I caschi Jet sono in grado di proteggere l’individuo solamente sino alle orecchie, non di più, in quanto essi sono sprovvisti di mentoniera. Per tale motivo, nel caso di un forte urto, questa tipologia di casco non è in grado di offrire la giusta protezione della mandibola, della mascella e del naso in quanto questui ultimi sono protetti solamente dalla visiera. I caschi Demi Jet, invece, riescono a garantire all’individuo maggiore protezione poiché essi giungono a rivestire anche le mandibole, per una maggiore sicurezza del centauro.
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Una prima, fondamentale, differenza esistente tra il casco modulare ed il casco integrale è da ritrovarsi nella presenza di un sistema che consente di alzare la mentoniera, per quanto riguarda il casco modulare. In questo modo è possibile indossare questo tipo di casco in tutte le stagioni poiché con la visiera alzata l’aria circola facilmente e, pertanto, lo si può indossare in estate. Viceversa, abbassando la visiera, esso diviene protettivo alla stessa maniera di un casco integrale. Un secondo elemento che permette di rilevare una notevole differenza, tra le due tipologie di casco, è il peso. I caschi modulari sono più pesanti rispetto a quelli integrali e, dato che è importante non mettere troppa pressione al collo con pesi eccessivi, è più facile che si preferiscano questi ultimi. Quanto ai comfort i caschi integrali godono, rispetto a quelli modulari, di una maggiore tranquillità durante la corsa. Ciò vuol dire che, nei caschi modulari, il fatto che la calotta sia apribile rende l’impatto con l’aria più fastidioso dal punto di vista di rumori e dei ronzii che si riescono a sentire. Utilizzando entrambi i caschi in città, naturalmente, si tenderà a non sentire molto questa differenza che, al contrario, diventa palpabile quando si percorre l’autostrada. In merito alla sicurezza, invece, si può dire che il casco modulare è meno levigato e liscio e, in caso di caduta, potrebbe impedire il corretto scivolamento sull’asfalto.
Casco multifunzione
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I caschi multifunzione hanno la particolarità di poter essere trasformati, secondo i propri bisogni, in caschi modulari oppure integrali. Alcuni di essi, inoltre, sono dotati di una mentoniera che consente loro di tramutarsi in caschi stradali, ma anche in caschi da motocross. Essi sono, pertanto, personalizzabili e sono molti i consumatori che decidono per comodità di acquistarne uno, vista la comodità della sua personalizzabilità.
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I caschi da cross, o da fuoristrada, sono dotati di una mentoniera decisamente in rilievo e di una sorta di visiera, detta aletta, che ha il compito di proteggere gli occhi dalla luce del sole. In quasi tutti i casi i caschi da crosso, o da fuoristrada, non sono dotati di una vera e propria visiera poiché i centauri indossano un’apposita maschera che copre occhi e naso. Esistono caschi da cross dotati di una visiera standardizzata ed una più attenta aerodinamica, ma si fa riferimento a quei caschi cosiddetti a vocazione turistica. Que4sti ultimi sono progettati per essere utilizzati, sostanzialmente, in posizione eretta. Essi possiedono una calzata un po’ meno stretta rispetto ai caschi da cross. La grandezza è maggiore, sono riempiti con materiali più morbidi in quanto, generalmente, vengono indossati per un periodo di tempo maggiore rispetto all’ordinario e pertanto la comodità è una caratteristica imprescindibile.
Pro e contro delle varie tipologie di casco
In generale i caschi aperti, il Jet ed il Demi Jet, come già accennato sono caratterizzati da un’estrema leggerezza, sono facilmente indossabili e consentono una buona circolazione dell’aria. Dal punto di vista dei prezzi, questi ultimi sono contenuti rispetto agli standard generali ed, inoltre, sono talmente ridotti dal punto di vista delle dimensioni da potersi conservare tranquillamente nel bauletto o nel sotto sella della moto. Essi, però, presentano il limite di non poter essere utilizzati per viaggi più lunghi. È consuetudine, fuori città oppure in autostrada, viaggiare ad una velocità più alta del normale. In questi casi è normale che, con un casco aperto, aumenti la sgradevolezza dovuta all’intensità dell’aria che colpisce il viso ed il cui fragore può anche diventare rintronante, agli insetti ed al fatto di potere andare incontro alla possibilità di attraversare climi differenti. In quest’ultimo caso infatti trovare umidità, pioggia, vento e nebbia può fare sentire maggiormente il peso della mancanza di una protezione adeguata.
Per quanto riguarda, invece, i caschi integrali in generale possiamo dire che sono tantissimi i pro: essi permettono, infatti, di essere maggiormente protetti in caso di sinistro stradale, presentano la opportunità di normalizzare la circolazione dell’aria in entrata. Essi possiedono, inoltre, un’ottima resistenza agli agenti atmosferici ed offrono una maggiore comodità per quanto riguarda il fastidio causato dai rumori dovuti all’alta velocità. Con i caschi integrali, inoltre, non ci si deve preoccupare assolutamente dell’insorgenza di insetti. I contro, invece, sono molto pochi: molte persone, in estate, con un casco integrale soffrono il caldo ma questa è una cosa abbastanza soggettiva. In secondo luogo i caschi potrebbero risultare pesanti ma a questo ci si abitua, a meno che non si soffra di qualche particolare disturbo che interessi la zona del collo
Per quanto riguarda, invece, i caschi integrali in generale possiamo dire che sono tantissimi i pro: essi permettono, infatti, di essere maggiormente protetti in caso di sinistro stradale, presentano la opportunità di normalizzare la circolazione dell’aria in entrata. Essi possiedono, inoltre, un’ottima resistenza agli agenti atmosferici ed offrono una maggiore comodità per quanto riguarda il fastidio causato dai rumori dovuti all’alta velocità. Con i caschi integrali, inoltre, non ci si deve preoccupare assolutamente dell’insorgenza di insetti. I contro, invece, sono molto pochi: molte persone, in estate, con un casco integrale soffrono il caldo ma questa è una cosa abbastanza soggettiva. In secondo luogo i caschi potrebbero risultare pesanti ma a questo ci si abitua, a meno che non si soffra di qualche particolare disturbo che interessi la zona del collo
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