Non cessano i problemi in casa Stellantis. Ancora una volta, nello stabilimento si ferma la produzione e i dipendenti sono a forte rischio.
Il 2024 ha fatto emergere nuovamente diversi problemi per il futuro di Stellantis e dei suoi dipendenti. Il 7,3% in meno di vendite in Europa in confronto all’anno precedente pesa come una spada di Damocle sulla testa del Gruppo e di chiunque opera con esso. Non di rado, le manifestazioni fuori i cancelli degli stabilimenti sono durate diversi giorni e, ora, lo stop alla produzione in uno di essi fa riemergere le vecchie, pesanti e pressanti paure.
A farne le spese sono le famiglie, sempre più timorose di un’instabilità occupazionale che può mettere in ginocchio le economie domestiche. La preoccupazione è tanta ed è dovuta alla bassa domanda legata ai modelli che hanno perso piede sul mercato. In particolar modo, le due Alfa Romeo, la Giulia e la Stelvio, con la Maserati Grecale non hanno fatto registrare buoni risultati in termini di vendite.
Questi sono dei modelli la cui produzione si basa insistentemente su una piattaforma condivisa e che vengono prodotti all’interno dello stabilimento di Cassino. A partire dal 13 febbraio, fino al 24 febbraio, è stata programmata la chiusura dello stabilimento situato in provincia di Frosinone. Uno stop che fa seguito a quello di inizio anno, poiché i dipendenti avevano ripreso le loro attività il 28 di gennaio, dopo che vi era già stato uno stop complessivo di circa un mese.
Oltre a chi opera all’interno dello stabilimento stipendiato direttamente da Stellantis, ci sono da segnalare disagi anche con alcune ditte esterne. C’è da ricordare il blocco degli ingressi merci effettuato da ben 150 dipendenti nello stabilimento di Piedimonte San Germano (Cassino) durante i primi giorni di dicembre, visto che il loro posto di lavoro era a forte rischio.
Anche il 2025 non è iniziato affatto nella maniera più giusta in casa Stellantis e a rimetterci saranno i dipendenti dello stabilimento frusinate. Secondo quanto riportato da parte delle sigle sindacali interessate, il Gruppo potrebbe perfino decidere di aumentare lo stop di altri 7 giorni circa.
Inoltre, i sindacalisti coinvolti pensano che Stellantis possa venire meno agli accordi presi con il Governo italiano. Al momento, sono circa 2.500 i lavoratori che operano all’interno dello stabilimento e che stanno effettuando servizio avvalendosi di turnazioni a rotazione. In confronto al 2023, la produzione a Cassino è diminuita del 45% e ciò non può far altro che preoccupare chiunque. Mentre si attendono le nuove generazioni di Alfa Romeo Stelvio e Giulia, il Gruppo sta anche pensando di ritornare al diesel, visti i cattivi risultati derivati dalle vendite di auto ibride e, soprattutto, elettriche.
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