Mamma che flop: addio a queste moto, ce ne sono anche di illustri

Questi prototipi di motocicli possono dire addio al mercato dopo aver convinto poco e nulla negli ultimi tempi: flop esagerati.

Nonostante siano moltissime le persone che amano e apprezzano le moto, di ogni genere e utilizzo, non tutti i prototipi usciti sul mercato hanno avuto lo stesso tipo di successo o riscontro. Ad esempio vi sono modelli che vanno per la maggiore e che richiamano subito l’attenzione del grande pubblico. Altri invece hanno la nomea di flop assoluti.

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Mamma che flop: addio a queste moto, ce ne sono anche di illustri (Canva) – Abmoto.it

Non è da escludere il fatto che diversi modelli a due ruote, anche poco dopo la loro uscita sul mercato, vengano fatti fuori dai listini perché poco convincenti per i propri clienti. Insomma, c’è una situazione molto delicata da questo punto di vista, che in qualche modo va a condizionare le strategie commerciali e di marketing di un determinato marchio.

Non sono pochi i modelli che in queste settimane hanno ricevuto l’estrema soluzione, ovvero l’uscita di scena dai listini ufficiali, dicendo addio al mercato motociclistico per il flop generato e il poco appeal. Andiamo dunque a vedere una carrellata di moto che non troverete più su siti e concessionari dei brand.

Da Piaggio a Harley-Davidson, tutti i flop del mercato a due ruote

Cominciamo con alcune icone poco fortunate del nostro mercato motociclistico. Come per esempio la Piaggio Cosa, prodotta dalla casa di Pontedera tra il 1988 e il 1995. Nata come erede della Vespa PX, sulla base di un progetto che costa ben 35 miliardi di lire. Ma il successo non arriverà mai, nonostante una base molto valida, tanto da costringere Piaggio a ripiegare sulla vecchia Vespa per risollevarsi.

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Da Piaggio a Harley-Davidson, tutti i flop del mercato a due ruote (foto Wikipedia) – Abmoto.it

Molti ricorderanno il flop di Aprilia Motò, una naked creata per avvicinare i neo-patentati al mondo delle due ruote. Prodotta tra il 1995 e il 1996, ricordata per le linee rotondeggianti e il caratteristico scarico avvolgente, sotto il motore. Dei pochi esemplari prodotti (circa 6mila) più della metà sono venduti all’estero, soprattutto nel nord Europa.

Persino la mitica Harley-Davidson ha fatto un buco nell’acqua con la XR1200, moto con prestazioni idonee a soddisfare i gusti dei motociclisti europei, prendendo ispirazione dalla leggendaria XR750 da pista. Ma si rivelerà un fiasco, con 91 cavalli di potenza ed un peso esagerato di ben 260 chili.

E chiudiamo con la rivoluzionaria BMW C1, uno scooter con tetto e cintura di sicurezza, guidabile senza casco. Una via di mezzo tra una moto urban e una microcar, in versione sia 125 che 200. Una seduta più da automobile che da scooter, che fece persino cambiare le norme del codice stradale per la sua omologazione. Ma alle fine fu un flop, per via di un’estetica poco accattivante. Nel 2003 disse addio al mercato.

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